Grande mostra permanente di arte, artisti ed espressioni artistiche, nessuna esclusa

Impressionismo

Significato dell’impressionismo

Con il termine “pittura impressionista” si vuole significare la particolare tendenza artistica a riprodurre la realtà secondo una immediata e forte impressione. L’Impressionismo non può essere riassunto schematicamente, in quanto movimento complesso. Le sue peculiarità, infatti, prese separatamente, potrebbero avvicinarlo erroneamente ad altri movimenti. In realtà, alcuni artisti iniziano a sperimentare una pittura naturalistica lontana dal gusto accademico; e questa ricerca di molti anni ha aperto la strada a tutte le ricerche artistiche successive.

Il nome dello stile deriva dal titolo di un'opera di Claude Monet, Impression, soleil levant (Impression, Sunrise), che spinse il critico Louis Leroy a coniare il termine in una recensione satirica pubblicata sul quotidiano parigino Le Charivari. Il termine fu usato anche per definire la mostra (tenutasi dal 15 aprile al 15 maggio 1874 al 35 Boulevard des Capucines, presso gli Studios Nadar, a Parigi) “Première exposition des peintres impressionnistes”, prendendo spunto dal titolo di un quadro di Monet, Impression, Soleil levant. Una parola destinata ad aver fortuna, come quell'arte originale e felice.

Claude Monet, Impression, soleil levant (Impression, Sunrise)

Claude Monet, Impression, soleil levant (Impression, Sunrise)

“L'Impressionismo emerse in Francia nello stesso periodo in cui un certo numero di altri pittori, tra cui gli artisti italiani noti come Macchiaioli, e Winslow Homer negli Stati Uniti, stavano anche esplorando la pittura ad aria compressa. Gli impressionisti, tuttavia, svilupparono nuove tecniche specifiche per lo stile. Comprendere ciò che i suoi sostenitori sostenevano era un modo diverso di vedere, è un'arte di immediatezza e movimento, di pose e composizioni schiette, dei giochi di luce espressi in un uso vario e brillante del colore”. (Cit.)

Il pubblico, dapprima ostile, gradualmente arrivò a credere che gli impressionisti avessero catturato una visione nuova e originale, anche se i critici d'arte e l'establishment d'arte disapprovavano il nuovo stile.

Ricreando la sensazione nell'occhio che vede il soggetto, piuttosto che delineare i dettagli del soggetto, e creando un vortice di tecniche e forme, l'Impressionismo è un precursore di vari stili di pittura, tra cui Neo-Impressionismo, Post-Impressionismo, Fauvismo e cubismo.

Gli impressionisti hanno affrontato una dura opposizione alla comunità artistica convenzionale in Francia. Radicali nella loro visione, i primi impressionisti “rompevano” le regole della pittura accademica. Le loro immagini nascevano da colori liberamente spazzolati prioritari rispetto a linee e contorni, seguendo l'esempio di pittori come Eugène Delacroix e J. M. W. Turner. Hanno interpretato effetti visivi generali invece dei dettagli, e hanno utilizzato brevi pennellate "rotte" di colore misto e puro non mescolato, non miscelate uniformemente o ombreggiate, come era consuetudine, per ottenere un effetto di intensa vibrazione di colore.

William Turner - La tempesta di neve (Snow Storm)

William Turner - La tempesta di neve (Snow Storm)

Lo sviluppo dell'Impressionismo nelle arti visive fu presto seguito da stili analoghi in altri media che divennero noti come musica impressionista e letteratura impressionista.

Le caratteristiche principali sono: accostamenti di colore a piccole macchie, con pennellate relativamente piccole, sottili e visibili, composizione aperta, enfasi sulla rappresentazione accurata della luce nelle sue qualità mutevoli (spesso accentuando gli effetti del passare del tempo), materia ordinaria, inclusione del movimento come elemento cruciale della percezione e dell'esperienza umana e angoli visivi insoliti. Inoltre, il pittore impressionista cattura l’attimo fuggente della realtà, dell’emozione e del movimento, lavora all’aria aperta (en plein-air), segue libertà espressiva e compositiva, trasfigurazione lirica della realtà. L’impressionista può immaginare, tecnicamente e nell’immaginifico, come sarà l’opera finita, ma in partenza non conoscerà mai il suo risultato emozionale finale.

Inizialmente questa definizione aveva un'accezione negativa, perché indicava l'apparente incompletezza delle opere, ma poi divenne una vera bandiera del movimento.

La pittura impressionista rimane forse uno dei momenti più affascinanti della storia dell'arte moderna, e certamente uno di quelli più amati dal pubblico. Mostre di successo, abbondante letteratura e vasto mercato attestano la straordinaria risonanza delle opere di pittori impressionisti, molti dei quali sono incisi nella nostra coscienza artistica.

Ai tempi della nascita del movimento impressionista le opere erano talmente avanti sui gusti coevi del periodo che ci vollero più di trent'anni perché i loro contemporanei ammorbidissero il loro atteggiamento di rigetto iniziale.

Tuttavia, al giorno d’oggi - per alcuni - l'impressionismo, allora così rivoluzionario e innovativo, pare più concretamente legato alla tradizione, con l’obiettivo dichiarato di costruire “un risultato estetico di una creazione artistica legata alla rappresentazione realistica” cit.

Una delle basi della pittura impressionista è che la pittura non vede più protagonisti quadri d’invenzione, ma opere di ispirazione diretta, eseguite spesso all’aperto, con riferimento diretto alla visuale scelta.

Brevi cenni storici sulla tecnica impressionista

La pittura impressionista è un movimento artistico nato in Francia, a Parigi, nella seconda metà dell'Ottocento, precisamente tra il 1860 e il 1870 e durato fino ai primi anni del Novecento. L’idea si rifà ad una pittura più veloce e altrettanto contemporanea, corrispondente a un mondo in cui il progresso sta accelerando e dove lo stile di vita sta cambiando rapidamente.

Uno dei più rappresentativi pittori di questo filone (ma non l’unico) fu Claude Monet, unanimemente riconosciuto il capostipite di un folto gruppo di suoi colleghi pittori, al tempo nuovi di ispirazione, ma che sarebbero passati alla Storia dell’Arte come maestri.

I loro nomi sono, ad esempio, Edouarde Manet, Edgar Degas, Paul Cézanne, Pierre-Auguste Renoir, Alfred Sisley, Federico Zandomeneghi, Camille Pissarro, Jean-Frédéric Bazille e Gustave Caillebotte.

Gustave Caillebotte - The Rue Halevy - Seen from a Balcony, 1877 (Private Collection)

Gustave Caillebotte - The Rue Halevy - Seen from a Balcony, 1877 (Private Collection)

La scuola impressionista francese fu accolta da tutti gli altri paesi, che ne sposarono la filosofia, grazie anche alla rapidità con cui un'opera poteva essere dipinta (a molti impressionisti non occorrevano più di 15 minuti per realizzare un dipinto, e ancora oggi è così), ed era facile trovare nelle case borghesi dell'epoca diversi quadri.

In Italia, ad esempio, tutti i macchiaioli, più vicini alla tradizione quattrocentesca, vollero e ottennero di essere affiliati agli impressionisti, mentre pittori del calibro di De Nittis e Zandomenighi appartennero direttamente al filone francese.

Questa tecnica pittorica ha attirato molti simpatizzanti, e in Italia vi hanno aderito pittori poi diventati maestri del genere, quali De Pisis, Tosi, GuidoTallone, Spilimbergo, Contardo Barbieri, Vlaminck, Spreafico, solo per citarne alcuni.

Sempre impressionisti, ma con indirizzo espressionista (cioè che accentua l’espressione umana e poetica), sono stati artisti come Kokoschka, Kisling, Modigliani, Sassu, Scipione, Guttuso, De Rocchi.

Anche gli scultori seguirono il pensiero, e si attivarono per risolvere i problemi del movimento della luce, come il Grandi, Troubetzkoi e Medardo Rosso.

Medardo Rosso - The Concierge 1883

Medardo Rosso - The Concierge 1883

Le fondamenta per la nascita dell'Impressionismo furono le esperienze del Romanticismo e del Realismo, che rompendo con la tradizione conosciuta fino ad allora avevano introdotto rivoluzionarie novità.

In primis, la negazione dell'importanza storica e concettuale del soggetto, ripreso indifferentemente dal suo appartenere a precisi stilemi storici, religiosi o profani, assurti tutti allo stesso livello. Altresì importante fu la riscoperta della pittura di paesaggio.

Altri elementi fondamentali caratterizzavano il movimento impressionista; il mito dell'artista ribelle alle convenzioni, il forte interesse rivolto al colore piuttosto che al disegno, e naturalmente la prevalenza della soggettività dell'artista, che non viene più relegata in ruolo secondario, così come le sue emozioni, ma altresì trasmesse sul supporto con rapidi colpi di spatola, creando un alternarsi di superfici uniformi e irregolari, che divenne il punto di partenza per le ricerche successive degli impressionisti.

“Nuovi stimoli vennero anche dall'Esposizione universale di Parigi del 1889, dove trovò sfogo l'interesse per l'arte esotica, in particolare quella giapponese e quella cinese. Hokusai e la scuola Ukiyo-e rappresentavano scene di vita quotidiana molto vicine al realismo che andava diffondendosi in Francia e in Europa. Già Charles Baudelaire, alcuni anni prima, aveva distribuito agli amici delle stampe giapponesi, che presto divennero una moda e furono apprezzate e acquistate anche dai pittori impressionisti. Si deve però ricordare che, nonostante l'allontanamento dalla tradizione, essa restava il punto fermo delle opere dei grandi artisti del passato, custodite al Louvre.” Cit. Wikipedia

Le caratteristiche dell’impressionismo esaltano alcuni aspetti innovativi dell’arte in parte già avviati dalla pittura realista: l’arte è sempre più autonoma e non influenzata dalle scelte dei committenti. Mutano i soggetti: si rappresentano paesaggi naturali, scene di vita quotidiana nelle grandi città, gli interni dei caffè, i teatri; si studiano le leggi dell’ottica.

Gli impressionisti dedicano studi accurati ai fenomeni fisici e percettivi della luce. L’invenzione della fotografia influenza l’arte. I pittori di questo periodo si servono della fotografia nello studio del taglio dell’inquadratura.

L’impressionismo è il trionfo del colore e della luce. Il colore di un singolo oggetto non esiste, infatti ogni colore nasce dall’influenza del suo vicino. Le ombre non sono nere, ma sono solo zone meno luminose e si ottengono ad esempio sovrapponendo i colori complementari.

Sorge una pittura di toni chiari; dove le ombre, a riscontro dei gialli della gran luce meridiana, si fanno cerulee e viola; dove gli alberi possono apparire anche turchini; dove il nero ed il bitume (quel bitume che era il colore base della vecchia pittura) non hanno possibilità di affacciarsi; dove tutti i colori risplendono puri creando essi stessi lo spazio graduandosi come toni, moltiplicandosi e richiamandosi nei riflessi, nella illuminazione totale del quadro. Una pittura nella quale le immagini si imbevono di luce, respirano in pieno sole.

Ed è così che i quadri oltre tutto assumono nuove, ridotte proporzioni.

Manet era considerato il leader di questo movimento, ma mal sopportava di essere strettamente identificato in un gruppo, e per distinguersi non partecipò ad alcuna delle mostre collettive.

Visioni artistiche dell’impressionismo

Gli impressionisti si sforzavano di riprodurre nelle loro opere le sensazioni e le percezioni visive che ravvisavano nei paesaggi a seconda dell’ora del giorno, in particolari condizioni di luce. Il nuovo realismo degli impressionisti postula prima la preponderanza della visione rispetto a qualsiasi schema convenzionale appreso e la relatività del lavoro risultante: la relatività delle condizioni in cui lo stesso motivo può essere osservato (luce, cielo, colori ...), e la relatività della visione del pittore (i pittori hanno una visione diversa, anteriore a quella dei loro contemporanei). (cit.)

Il desiderio di realizzare una rappresentazione che traduca la vera visione del pittore in tutte le sue sfumature, e non più una costruzione secondo le regole apprese, li porterà a condurre più ricerche pittoriche e ad abbandonare molte regole passate poi immutabili in pittura: un disegno preciso e contorni, l'uso di colori piatti e variazioni attenuate, il chiaroscuro ...

In tal modo, i futuri impressionisti introdurranno molti nuovi processi pittorici: l'uso di toni chiari, la divisione dei toni (un'arancia è rappresentata dalla giustapposizione di due colori puri rosso e giallo), l'ottenimento della forma e il volume con i toni e i colori invece del contorno del disegno, l'uso dello spessore ...

La visione impressionista vede lo sfondo, il paesaggio, non come una parte accessoria, ma un preciso complemento che avvolge le figure. Oggetti e persone sono trattati con la stessa pennellata ampia e decisa.

Il pittore cerca di fissare sulla tela anche lo scorrere del tempo, dato dal cambiamento della luce e dal passare delle stagioni. Come esempio possiamo citare le numerose versioni della Cattedrale di Rouen, di Claude Monet, riprodotta nelle diverse ore del giorno e in diverse condizioni climatiche, verso la fine del 1890.

 

L'approccio impressionistico per rappresentare una realtà circostante che è rilevante solo in un dato momento e in determinate condizioni, l'esecuzione di un dipinto è veloce, vicino allo schizzo. È un dipinto di un momento, un'impressione passeggera.

Infine, l'atto di dipingere è rivendicato come un piacere personale, così come un valore spirituale indipendente. In questa concezione dell'arte per l’arte, l'artista è libero dalla sua creazione personale.

Nonostante sia evidente come tutti gli impressionisti siano strettamente connessi tra loro, la libertà di interpretazione e sviluppo della tecnica pittoriche aveva (ed ha) molte sfumature, ognuna delle quali unica e personale. Ogni artista, infatti, secondo la sua sensibilità, lo rappresenta in modo diverso.

Lo stesso capostipite della scuola, Claude Monet, non si limitò alla rappresentazione di paesaggi urbani, ma esaltò soprattutto i fenomeni naturali. Negli ultimi anni della sua vita e della sua carriera ritrasse moltissime volte lo stesso soggetto (le famose Ninfee) in momenti diversi, per studiarne i cambiamenti nel tempo. Altri, come Renoir o Degas, si interessarono invece alla figura umana in movimento (ad esempio scene di vita quotidiana o ballerine).

Nel corso del tempo molti artisti, non definibili totalmente impressionisti, ma che dell'Impressionismo sono evidenti precursori, se ne distaccheranno per intraprendere nuove strade. L'unico artista che sempre, per tutta la sua vita, rimase impressionista, fu Monet.

In sintesi, si può affermare che l'Impressionismo sia ai suoi inizi con Manet, culmini con Monet e si chiuda con Cézanne, che poi ne uscirà.

Impressionisti

Scuola di Barbizon

A

Zacharie Astruc

B

Jean-Frédéric Bazille

Eugène Boudin

Felix Bracquemond

C

Gustave Caillebotte

Mary Cassatt

Paul Cézanne

John Constable

Jean-Baptiste

Camille Corot

Tranquillo Cremona

D

Eugenio Da Venezia

Giuseppe De Nittis

Edgar Degas

Ludwig Dettmann

Marcellin Desboutin

Pieter Franciscus Dierckx

E

F

Federico Faruffini

Francesco Filippini‎

G

Paul Gauguin

Ivan Grohar

Jean-Baptiste Guillaumin

H

Childe Hassam

Robert Henri

Hokusai

I

Isaac Israels

J

K

Peder Severin Krøyer

Gotthardt Kuehl

L

M

Antonio Mancini

Francesco Mancini

Édouard Manet

Pasquale Massacra

Claude Monet‎

Berthe Morisot

N

Francesco Netti

O

P

Camille Pissarro

Q

R

Pierre-Auguste Renoir

Henry Meynell Rheam

S

Alfred Sisley

Max Slevogt

T

Ten American Painters

U

V

Vincent van Gogh

Eliseu Visconti

W

X

Z

Federico Zandomeneghi

Andrea Colore Soldatini