Grande mostra permanente di arte, artisti ed espressioni artistiche, nessuna esclusa

Vanna Laera Artista

Recensione di Andrea "Colore" Soldatini

Dividere l’artista, la poetessa, la pittrice… e l’anima splendida di Vanna Laera

Impossibile a farsi. Almeno per un comune mortale.

La poesia, la poesia…. pervade, sempre, ovunque, ovunque, l’amore le insegue, in un rincorrersi perenne che non li unisce mai… perché non sono separati, mai stati, anche se loro credono di si

Pittrice, si

Artista, si

Ma vestire i vestiti… a chi poteva venire in mente, se non ad una sensibilità che è “oltre” il sistema sensibilità ordinario? Quello raro, che voleva e vedeva i colori, le pennellate, le sfumature muoversi.

Vivere, attorcigliarsi, accarezzarsi per poi lasciarsi, in un abbraccio continuo, che non diventa mai saluto né arrivederci, perché non finisce mai di lasciarci, all’ultimo di ferma, ci ripensa, ci ragione, e cambia idea, si cerca, si brama, si unisce di nuovo, e ricompone l’amore.

Probabilmente Vanna Laera, vista sempre come artista, anche donna è così. Probabilmente è impulsiva, geniale, irrequieta, soffre, si soffre, ma le lacrime che scendono all’improvviso diventano di gioia, basta poco, laddove prima vi era viso liscio adesso nascono i solchi del sorriso, della risata… il cuore leggero si ripara in fretta, magari non da solo, ma rapido.

Non porta rancore, il cuore di Vanna, ferite sì, ma rancore no, odio no, e accoglie, accoglie di nuovo, stesso amore, magari più accorta, magari più lenta per le ferite ancora doloranti, ma le lacrime oltre non vanno…

…impossibile superare quel sorriso e quell’amore che portato alla luce dalla gioia e dal perdono

E così come la vita si muove, si incatena per poi legarsi con i fiori e incatenarsi con i profumi, la seta, il tessuto… e iniziare lo spettacolo dei colori in movimento, mai fissi, sempre parlanti

Parla con i fiori, Vanna, e con le tinte sfumate delicate, marine, cadute dal cielo che però spesso le raccoglie e le riporta a sé. Rose, fiori, attimi di colore, di luce, che rubano la scena a vestiti anche clamorosi, ma senza voce, senza balbettio, emozione, alito sussurrante dolci parole d’amore ma anche di legame.

Tocchi tenui, mai pesanti, raccordati, armonici come note di uno spartito che, sappiatelo, non finisce su un solo vestito, ma che continua, continua, sempre, ogni creazione è un pezzo d’opera che si aggiunge alla prima, e il tenore canta, il baritono accompagna, e noi siamo lì. Vicini al palco, o nel foyer, siamo in abito da sera, e ascoltiamo note immortali provenienti dal palco.

La fantasia e l’immaginazione possono fare questo ed altro

Come, in più di un’occasione, unire i colori e le parole, e dare vita a versi scritture, che prendono per mano i colori (o succede il contrario?) in un cammino profondo, illuminato, ma scevro di tocchi e suoni, dei quali però nessuno va sprecato.

Non si sa dove fuggire, ma poi…fuggire dove, da cosa, per andare da chi? Qui c’è poesia, musica amore, talento e creatività sensibile fino all’autolesionismo.

Qui c’è Vanna Laera

Dove andare, a cercare oltre? Dove? E cercare cosa? Meglio fermarsi, sotto un cielo autunnale, sdraiarsi su un prato, quando ancora fa caldo, e iniziare ad ascoltare ì suoni e nuance viaggianti insieme al canto dei fringuelli…

Andrea "Colore" Soldatini

“Arte!

Tu che dimori in me

e attendi di essere manifestata

ad ogni eco,

scorri in un impeto di gioia

evocando la forza nei colori.

 

Ti guardo,

sento che mi hai compiuta!

Hai restituito all'Anima

la gratuità della sua oasi fiorita

e come bambagia

le stelle divengono perle della tua missione.

 

Arte!

Sei la casa che ho scelto

per vivere fuori dal Tempo

perché tu dimorassi eternamente in me.”

  

Vanna Laera